Pontecagnano Faiano - Aurelio Modicamore

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Pontecagnano Faiano è un Comune in provincia di Salerno con circa 27.000 abitanti. Rappresenta una vera e propria culla di storia immersa in una continua riscoperta della sua identitá. Stiamo parlando del piú meridionale sito etrusco: insediamenti sono attestati per la piú antica civiltá detta del Gaudo, risalente a circa 2500 anni a.C., e per quella villanoviana di un migliaio di anni dopo; ma il periodo di maggiore splendore spetta proprio alla cittá etrusca, fiorita tra l’VIII e il VI secolo a.C., della quale abbiamo la straordinaria testimonianza del corredo proveniente da circa 10.000 tombe con eccezionali reperti relativi a principi e principesse. Si tratta di un patrimonio storico-archeologico di assoluto rilievo che manifesta la sua massima espressione attraverso il Museo Archeologico Nazionale “Gli Etruschi di Frontiera” e il Parco Eco Archeologico. Il territorio è diviso in centri abitati quali: Pontecagnano capoluogo, Corvinia, Faiano, La Picciola, Magazzeno e Sant’Antonio. La denominazione degli abitanti è: pontecagnanesi.  
Molto probabilmente Pontecagnano Faiano è stata sede della romana Picentia e un riferimento per gli stessi Piceni dislocati nella vasta area che andava dalla foce del fiume Sarno a quella del Sele. La cittá antica, che occupa un’area di 82 ettari e copre il periodo dal VI al IV secolo a.C., stando ad alcuni rinvenimenti, sarebbe stata dotata di un importante porto, il cui sito si collocherebbe presso la foce del fiume Picentino. Faiano, invece, è il primo casale sorto sulle colline e sulle propaggini dei monti Picentini, allorchè le acque del mare invasero la pianura e le popolazioni, anche per ragioni di sicurezza, imposte dalle incursioni saracene, si trasferirono nelle zone alte. Il casale di Faiano fu, quindi, un importante feudo dell’Abbazia benedettina di Salerno il cui progetto di recupero e di restauro è in fase avanzata.
Verso la fine del secolo XVIII iniziò l’opera di bonifica della pianura e si avviò la ricostruzione della cittá nel sito in cui era stata fiorente quella antica. Intorno alla Chiesa dell’Immacolata, costruita nel 1843, si sviluppò il nuovo centro urbano di Pontecagnano, in quanto capoluogo della Piana Picentina, la cui conversione all’agricoltura specializzata fu opera di una notevole borghesia imprenditoriale protagonista del rilancio economico. Al periodo compreso tra la fine del 1700 e gli inizi del 1900 risalgono anche alcune importanti masserie cittadine, emblemi della trasformazione del Mezzogiorno d’Italia. Nel frattempo, la nascita del nuovo centro e lo sviluppo di fiorenti colture avevano indotto le popolazioni di Faiano e Pontecagnano, le cosiddette “frazioni basse” del Comune di Montecorvino Pugliano, a chiedere l’autonomia comunale. La lotta venne sostenuta, tra il 1890 e il 1911, da un apposito comitato, presieduto dall’avvocato Amedeo Moscati, che venne, quindi, all’indomani della costituzione del nuovo Comune (18 giugno 1911), eletto primo sindaco.
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